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Agriturismo in Puglia

La scelta di soggiornare in un Agriturismo in Puglia oggi è una delle forme più apprezzate di vacanza nel settore turistico europeo.
Le aziende agricole pugliesi hanno saputo conservare attività, tradizioni e saperi in continuità con la millennaria storia rurale di questa parte del Sud Italia, e oggi rappresentano una vera eccellenza del sistema ricettivo italiano.

La Valle d’Itria in particolare, la zona dove si trova l’Agriturismo Masseria Spetterrata, è un luogo magico grazie alla ricchezza e varietà del paesaggio: la murgia e il paesaggio rupestre, gli ulivi secolari, i trulli e le masserie, il tutto affacciato sul mare.

Qui, immersi in uno straordinario contesto naturale, gli ospiti potranno certamente cogliere l’essenza più profonda del rapporto secolare tra l’uomo e questo territorio.
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Storia dell’Agriturismo

L’agriturismo nasce ufficialmente come particolare forma di turismo rurale dopo la fine della seconda guerra mondiale in Francia ad opera di un senatore del comprensorio delle Alpi-basse che ideò la Federation Nationale des gites ruraux col duplice scopo di promuovere e sostenere, evitandone lo spopolamento, il mondo rurale e di soddisfare le esigenze di chi provenendo dai centri urbani, sentiva l’esigenza di non perdere contatto con la natura e con la campagna.

Furono dunque le regioni alpine e di montagna, che già richiamavano presso le abitazioni degli agricoltori molti appassionati di alpinismo, le prime a emettere leggi e a favorire interventi a sostegno dell’agriturismo come attività complementare a quella tradizionale integrativa del redditto degli agricoltori.

In Italia si cominciò a parlare di Agriturismo negli anni seguenti al quinquennio (1958-1963) del cosiddetto boom economico italiano, quando nel 1965 venne fondata da Confagricoltura Agriturist, la prima associazione agrituristica in Italia (Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente e il Territorio) per promuovere e tutelare l’agriturismo, i prodotti nazionali dell’enogastronomia regionale, l’ambiente, il paesaggio, la cultura rurale. A seguire negli anni ’70 nacquero altre due associazioni Turismo Verde e Terranostra.
Il termine Agriturismo è stato giuridicamente riconosciuto per la prima volta in Italia con la legge quadro nazionale n. 730 del 5 Dicembre 1985 Disciplina dell’agriturismo abrogata con l’emanazione della nuova legge statale n. 96 del 20 Febbraio 2006. La nuova legge, che si compone di 16 articoli, non discosta dai principi generali stabiliti dalla legge precedente ma mira a rafforzarli e a definirli meglio.

Vengono delineate le finalità dell’agriturismo, si da l’esatta definizione di agriturismo come attività di ricezione e ospitalità, esercitate dagli imprenditori agricoli (di cui all’art. 2135 del Codice Civile) singoli o associati, e dai loro familiari, attraverso l’utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento del bestiame che devono comunque rimanere prevalenti.

Tale legge stabilisce che spetta alle regioni dettare criteri e limiti per lo svolgimento dell’attività agrituristica. Essa ha inteso avviare una politica finalizzata a sostenere la permanenza degli agricoltori nelle aree rurali, promuovendo la valorizzazione dei prodotti tipici locali, delle tradizioni culturali ed architettoniche del mondo rurale.
Viene chiaramente indicato.

Chi può svolgere l’attività agrituristica, che deve essere necessariamente un imprenditore agricolo con un azienda agricola in esercizio iscritto all’elenco regionale degli operatori agrituristici ( EROA ). Oltre all’imprenditore agricolo possono essere addetti all’attività agrituristica i suoi familiari, i lavoratori dipendenti a tempo determinato, indeterminato e parziale. Si specifica che i servizi offerti da un agriturismo possono essere
  • l’allestimento di alloggi per il soggiorno;
  • la somministrazione di pasti e bevande costituite in parte da prodotti propri;
  • l’allestimento di aree attrezzate per il campeggio;
  • l’organizzazione di attività ricreative, sportive, culturali e didattiche;
e che il requisito minimo fondamentale è che l’attività agrituristica debba essere svolta in connessione con quella agricola.
Grazie all’enorme ricchezza paesaggistica del territorio italiano (dagli scenari innevati delle maestose vette delle Alpi, passando attraverso innumerevoli comprensori delle campagne e arrivando alle incantevoli coste), al più grande patrimonio artistico e culturale del mondo (l’Italia custodisce oltre il 70% del patrimonio artistico e storico mondiale), alla ricchezza culturale enogastronomica basata proprio sulle produzioni tipiche rurali che rendono l’Italia il paese per eccellenza dei vini, dei formaggi, delle conserve, dei salumi, della pasta del pane e dei prodotti da forno, l’Agriturismo italiano ha fatto enormi progressi sia quantitativi che qualitativi fino divenire oggi una delle forme più apprezzate di vacanza nel panorama del turismo europeo.
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